Prefazione - Don Antonio Fappani
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IL CULTO DELLA MADONNA DELLA CERIOLA
Vedi Anche: [Note sulla storia del nome: doc.1 - doc.2 - doc.3 - doc.4 ]


Il Santuario della Madonna della Ceriola è situato a 600 metri di altitudine e collocato su uno spuntone di roccia, in uno dei punti panoramici più suggestivi del lago d'Iseo.
La poetessa Emilia Belli così rievoca la sua immagine nei versi finali di una lirica ad esso dedicata:

" E al bianco tempio che - se il dì scolora - pare a l'ombre ribelle, la
verde costa ride sempre ancora...,
silenziose palpitan le stelle."

Incoronazione della Beata Vergine Maria, dipinto di Gianfrancesco Mazzucchelli, 1959

II Santuario venne edificato nel Duecento sui resti di un'antica cappella a sua volta costruita sopra un tempio dedicato a preesistenti divinità pagane.
Numerosi sono i cambiamenti ed i restauri che si sono verificati nel corso dei secoli, descritti nelle relazioni delle visite vescovili previste dal Concilio di Trento e nei documenti conservati presso gli archivi parrocchiali.
La chiesa è lunga 23 metri, alta 10,40, larga 7,30 ed in queste ridotte dimensioni sono raccolte numerose opere d'arte oltre alla statua della Madonna, vicino alla quale vennero poste nel seicento quelle di S.Faustino e Giovita.
Le cappelle laterali accolgono due grandi tele: una cinquecentesca di autore ignoto con la raffigurazione di S.Fermo, che si trovava nella chiesetta di Olzano distrutta nel 1600, e l'altra dedicata a S. Giuseppe e Ormata da Antonio Paglia nel 1750.
Degni di nota inoltre sono due affreschi che raffigurano rispettivamente un Cristo legato alla colonna coronato di spine, ritenuto d'epoca quattrocentesca, e una Madonna molto simile alla statua lignea datato 13 settembre 1509.
Uno degli eventi più importanti per i devoti della "Madonna Ceriola" fu l'incoronazione della statua della Vergine, avvenuta il 30 agosto 1924 come mostra un'immagine di questo volume, che ha per soggetto un dipinto dedicato proprio all'incoronazione.
Fu un avvenimento documentato da lunghe cronache sui giornali della provincia, una celebrazione che coinvolse anche gli abitanti di tutti i paesi rivieraschi, portando sulla cima dell'Isola cinque vescovi ed autorità del periodo.

Gianfrancesco Mazzucchelli, 1950

Proprio in quell'occasione venne inserita nel timbro e nello stemma del Comune la sagoma del santuario che ormai assumeva non solo un valore religioso, ma rappresentava l'unità di tutte le frazioni.
Don Trotti, parroco e "storico" di Monteisola, scriveva di numerosi pellegrini provenienti dalle province di Broscia e Bergamo che si spingevano fin sulla cima di Monte Isola e della devozione alla Madonna, come possiamo constatare dalla testimonianza dei numerosi ex-voto, tavolette semplici ma efficaci nel raccontare storie e condizioni di vita della gente del lago.
Anche oggi il Santuario della Ceriola è mantiene una suggestiva carica simbolica.
Lo dimostrano le immagini qui riportate dove si possono riconoscere numerosi montisolani che vi si recano per preghiera ma anche per godere della pace e del silenzio di questo luogo. In particolare vorrei ricordare Gianfrancesco Mazzucchelli, che i miei compaesani meglio ricordano con il soprannome di "Gioanì Fra".
La sua immagine ci viene restituita da una fotografia di questo volume, ritratto accanto ad una delle cappelle che si trovano lungo il sentiero per il Santuario e da lui dipinte. Ultimo erede, forse, di quella famiglia di artisti popolari che per secoli interpretarono la religiosità della gente dell'Isola, fu anche giornalista pubblicista e commediografo. Fondò nel 1961 il giornale "La Ceriola" di Siviano. Scrisse numerose commedie fra cui "La leggenda della Madonnina di Serf", "Conte Diavolo", "Buona festa reverendo", "II treno della venticinquesima ora", "II miracolo dei canti e della montagna", "Scampagnata a Favolandia", "Tarcisio", "Rose rosse al Politecnico", "II cofano della speranza".
L'ultima sua fatica pittorica, fu un affresco nella chiesetta di S. Antonio Abate a Monbasilio (Cuneo).

 

 

1969
Siviano porto 1930

 

 

Di Silvia Mazzucchelli

Famiglia Maraglio in gita al santuario, 1890

Nevicata, 1995

Peschiera, 1999

Peschiera, 1999


Peschiera, 1999

Santuario 1964
Lovere, 1949
Processione dopo l'incoronazione della Beata Vergine Maria, Porto di Siviano 1924.
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