Prefazione - Don Antonio Fappani
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IL SANTUARIO DELLA CERIOLA - NOTE SULLA STORIA DEL NOME - Doc. 3
Vedi Anche: [Note sulla storia del nome: doc.1 - doc.2 - doc.3 - doc.4 ]

 

Gli Annali del Comun d'Iseo del 1737 costituiscono un'altra interessante testimonianza: Liberazione - 1720 5 aprile - Haveva il Comune depositate £. 11.670 : 2 in mano di Giacomo delle Donne. Con queste si liberò di £. 5.050 con la Madonna del Rosario di Siviano; e quando credeva di liberarsi anche della Madonna in Ceriola delle altre £. 7.450 havute a censo tutte l'anno 1715 5 giugno, trovò che il detto Giacomo delle Donne haveva consumato parte del detto dinaro, ne fu possibile trovarlo per tale affrancazione; onde il Comune prese parte di mandare una intimazione tanto al detto depositario quando a Febo Barboglio sigurtà di tutti li danni possa patire la Comunità per ritardo di detta affrancazione. 7 giugno 1715 prende a carico del Rosario di Siviano e Santissima Maria Incenda £. 12.500.(4)
Numerose altre sono le fonti da cui è possibile risalire al nome del Santuario. Tra queste, per il carattere ufficiale e la natura fiscale, merita particolare rilievo il Catastico dell'estimo generale del 1641. Nel riferimento che segue, del 1573, per una polizza dei beni comunali del Comune di Monte d'Isola insieme al Comune di Siviano si parla di una pezza di terra boschiva e comiva, sita in Contrada di Santa Maria in Ceriola che confina a mattina con il lago et a sera con il Comune di Peschiera.
Di rilievo anche il riferimento contenuto in un rogito del giugno del 1653: Assemblea del Comune di Monte Isola con elenco dei presenti i quali bocciano con 48 voti contrari e 13 favorevoli la proposta di vendere la Chiesa della Madonna della Inceriola al Comune di Peschiera.(5)
Degno di nota è un altro documento menzionato da don Trotti, un inventario dei Beni immobili del Beneficio Parrocchiale di Siviano nel 1703: ... una pezza di terra pradora olivata [...] detta Castegnidole [...] confina a monte i beni della Madonna in Ceriola.(6) E lo stesso don Trotti, nel contesto di una descrizione dell'intemo dell'edificio così denomina il Santuario: " una sola navata formava il vaso della Chiesa, di dimensioni maggiori dell'attuale Santuario di S.Mana Inseriola(7) In tempi a noi più vicini la guida alpina compilata a cura della Sezione di Brescia del C.A.I. annota : "sul vertice del monte sorge una chiesuola detta Madonna Seriola(8) Anche nel periodico "Illustrazione Bresciana" dei primi anni del secolo scorso, un articolo sul Santuario viene titolato "La Madonna della Seriola(9)
Da segnalare inoltre, tra gli ex voto dedicati alla Ceriola, quello fatto eseguire dallo stesso religioso preposto al Santuario: "P.r.g. de la B.V. Inseriola al Padre eremita del Santuario", a testimonianza della universalità del culto e delle grazie che non escludevano neppure il clero (10)

II

La notevole ricorrenza dei nomi Cure e Ceriola (quest'ultimo nelle sue numerose varianti) nelle fonti riportate sollecita ulteriori indagini.
Cure è un antico paese rurale, l'ultimo che si incontra lungo il cammino che conduce al Santuario, ed a questo proposito, è utile ricordare quanto riferisce il Guerrini: "Cure sull'alto di Montisola indica chiaramente il luogo dove si curava la lana (il termine curare per lavare, pulire e stendere al sole la tela, la lana, ecc. si usa ancora comunemente); anche a Salò il lungolago che serviva alla cura del refe per la fabbrica delle reti pescatorie porta ancora il nome di Cure...(11) Numerose sono poi le citazioni dove la denominazione Ceriola compare associata alla preposizione in e quindi è possibile ipotizzare che il nome indichi una ben definita località geografica, sia quindi un toponimo. A questo proposito è utile specificare che esiste, nei pressi del Santuario, una modesta caverna chiamata Orecéra de la Madòna.
Orece, Oricine o Oricine de Mar sono toponimi (con alcune varianti locali) riferiti a "pozzi soffianti" ubicati, per lo più sulle propaggini montuose del Sebino Bresciano. L'evidente riferimento all'orecchio pare sia dovuto al fatto che, affacciandosi all'imbocco di queste cavità - la maggior parte legata a sistemi carsici interni più complessi che, a loro volta determinano il loro caratteristico e stagionale soffiare od aspirare - si percepiscono rumori e sussurri che ricordano, l'ansare del mare; da qui la credenza che siano piccole orecchie... del mare. Inoltre "Orecia" È un termine diffuso da Monte Alto (a sud del Lago d'Iseo) a Punta dell'Orto ma che riappare nell'alta Val Sabbia all'altezza di Vobarno. Il significato, come osserva l'Allegretti, & quello di cavità (di norma verticale) che mette in comunicazione con corsi d'acqua sotterranei, o con il mare. Anche il Dall'Oca per il comasco cita "Urègia", cavità con cunicoli tortuosi". Vengono usati anche la variante "Orecera" e il diminutivo "Oricina".(12)
Legato al significato dell'acqua e anche l'appellativo Seriola o Inseriola. Antonio Tiraboschi nel Vocabolario dei dialetti Bergamaschi antichi e moderni riporta: "Seriola Gora. Canale d'acqua che si deriva per lo più da fiumi per servigio de' mulini, delle cartiere e simili".(13)

 

(4) Provisioni. Libro 15 e. 41 tergo. Annali del Comun d'Iseo. 1737 a cura di C. ZILIOLI - trascrizione di G. DONNI - di prossima pubblicazione - Iseo, "Società Operaia"
(5) Per entrambi i riferimenti cfr. F. TURLA. cit.
(6) G. TROTTI, Montisola nella sua storia religiosa e civile. Broscia .1916.
(7) Ibidem..
(8) C.A.I. La guida alpina della Provincia di Broscia compilata per Cura della Sezione di Broscia del Club Alpino Italiano. Broscia 1889.
(9) Illustrazione Bresciana - Rivista illustrata della Storia. dell'Arte, dell'Industria e delle Istituzioni Bresciane" Anno 7 Num. 107 -Brescia 1908.
(10) Musco Etnografico della Trinità, Ente Nazionale Adi Istruzione Professionale. Religiosità' popolar: e pittura votiva a cura di P. SEGALA. Brescia 1979.
(11) P.GUERRINI, La Pieve di Sale Marasino, Brescia 1932.
(12) A. FAPPANI, Encicplopedia Bresciana, Brescia, 1974 ad Voces.
(13) A. TIRABOSCHI, Vocabolario dei dialetti bergamaschi antichi e moderni, Bergamo 1873.

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