Gli Annali del Comun d'Iseo del 1737 costituiscono
un'altra interessante testimonianza: Liberazione - 1720 5 aprile
- Haveva il Comune depositate £. 11.670 : 2 in mano di Giacomo
delle Donne. Con queste si liberò di £. 5.050 con la
Madonna del Rosario di Siviano; e quando credeva di liberarsi anche
della Madonna in Ceriola delle altre £. 7.450 havute a censo
tutte l'anno 1715 5 giugno, trovò che il detto Giacomo delle
Donne haveva consumato parte del detto dinaro, ne fu possibile trovarlo
per tale affrancazione; onde il Comune prese parte di mandare una
intimazione tanto al detto depositario quando a Febo Barboglio sigurtà
di tutti li danni possa patire la Comunità per ritardo di
detta affrancazione. 7 giugno 1715 prende a carico del Rosario di
Siviano e Santissima Maria Incenda £. 12.500.(4)
Numerose altre sono le fonti da cui è possibile risalire
al nome del Santuario. Tra queste, per il carattere ufficiale e
la natura fiscale, merita particolare rilievo il Catastico dell'estimo
generale del 1641. Nel riferimento che segue, del 1573, per una
polizza dei beni comunali del Comune di Monte d'Isola insieme al
Comune di Siviano si parla di una pezza di terra boschiva e comiva,
sita in Contrada di Santa Maria in Ceriola che confina a mattina
con il lago et a sera con il Comune di Peschiera.
Di rilievo anche il riferimento contenuto in un rogito del giugno
del 1653: Assemblea del Comune di Monte Isola con elenco dei presenti
i quali bocciano con 48 voti contrari e 13 favorevoli la proposta
di vendere la Chiesa della Madonna della Inceriola al Comune di
Peschiera.(5)
Degno di nota è un altro documento menzionato da don Trotti,
un inventario dei Beni immobili del Beneficio Parrocchiale di Siviano
nel 1703: ... una pezza di terra pradora olivata [...] detta Castegnidole
[...] confina a monte i beni della Madonna in Ceriola.(6)
E lo stesso don Trotti, nel contesto di una descrizione dell'intemo
dell'edificio così denomina il Santuario: " una sola
navata formava il vaso della Chiesa, di dimensioni maggiori dell'attuale
Santuario di S.Mana Inseriola(7) In tempi a noi più
vicini la guida alpina compilata a cura della Sezione di Brescia
del C.A.I. annota : "sul vertice del monte sorge una chiesuola
detta Madonna Seriola(8) Anche nel periodico "Illustrazione
Bresciana" dei primi anni del secolo scorso, un articolo sul
Santuario viene titolato "La Madonna della Seriola(9)
Da segnalare inoltre, tra gli ex voto dedicati alla Ceriola, quello
fatto eseguire dallo stesso religioso preposto al Santuario: "P.r.g.
de la B.V. Inseriola al Padre eremita del Santuario", a testimonianza
della universalità del culto e delle grazie che non escludevano
neppure il clero (10)
II
La notevole ricorrenza dei nomi
Cure e Ceriola (quest'ultimo nelle sue numerose varianti) nelle
fonti riportate sollecita ulteriori indagini.
Cure è un antico paese rurale, l'ultimo che si incontra lungo
il cammino che conduce al Santuario, ed a questo proposito, è
utile ricordare quanto riferisce il Guerrini: "Cure sull'alto
di Montisola indica chiaramente il luogo dove si curava la lana
(il termine curare per lavare, pulire e stendere al sole la tela,
la lana, ecc. si usa ancora comunemente); anche a Salò il
lungolago che serviva alla cura del refe per la fabbrica delle reti
pescatorie porta ancora il nome di Cure...(11) Numerose sono
poi le citazioni dove la denominazione Ceriola compare associata
alla preposizione in e quindi è possibile ipotizzare che
il nome indichi una ben definita località geografica, sia
quindi un toponimo. A questo proposito è utile specificare
che esiste, nei pressi del Santuario, una modesta caverna chiamata
Orecéra de la Madòna.
Orece, Oricine o Oricine de Mar sono toponimi (con alcune varianti
locali) riferiti a "pozzi soffianti" ubicati, per lo più
sulle propaggini montuose del Sebino Bresciano. L'evidente riferimento
all'orecchio pare sia dovuto al fatto che, affacciandosi all'imbocco
di queste cavità - la maggior parte legata a sistemi carsici
interni più complessi che, a loro volta determinano il loro
caratteristico e stagionale soffiare od aspirare - si percepiscono
rumori e sussurri che ricordano, l'ansare del mare; da qui la credenza
che siano piccole orecchie... del mare. Inoltre "Orecia"
È un termine diffuso da Monte Alto (a sud del Lago d'Iseo)
a Punta dell'Orto ma che riappare nell'alta Val Sabbia all'altezza
di Vobarno. Il significato, come osserva l'Allegretti, & quello
di cavità (di norma verticale) che mette in comunicazione
con corsi d'acqua sotterranei, o con il mare. Anche il Dall'Oca
per il comasco cita "Urègia", cavità con
cunicoli tortuosi". Vengono usati anche la variante "Orecera"
e il diminutivo "Oricina".(12)
Legato al significato dell'acqua e anche l'appellativo Seriola o
Inseriola. Antonio Tiraboschi nel Vocabolario dei dialetti Bergamaschi
antichi e moderni riporta: "Seriola Gora. Canale d'acqua che
si deriva per lo più da fiumi per servigio de' mulini, delle
cartiere e simili".(13)
(4) Provisioni. Libro 15 e. 41 tergo.
Annali del Comun d'Iseo. 1737 a cura di C. ZILIOLI - trascrizione
di G. DONNI - di prossima pubblicazione - Iseo, "Società
Operaia"
(5) Per entrambi i riferimenti cfr. F. TURLA. cit.
(6) G. TROTTI, Montisola nella sua storia religiosa e civile.
Broscia .1916.
(7) Ibidem..
(8) C.A.I. La guida alpina della Provincia di Broscia compilata
per Cura della Sezione di Broscia del Club Alpino Italiano. Broscia
1889.
(9) Illustrazione Bresciana - Rivista illustrata della Storia. dell'Arte,
dell'Industria e delle Istituzioni Bresciane" Anno 7 Num. 107
-Brescia 1908.
(10) Musco Etnografico della Trinità, Ente Nazionale
Adi Istruzione Professionale. Religiosità' popolar: e pittura
votiva a cura di P. SEGALA. Brescia 1979.
(11) P.GUERRINI, La Pieve di Sale Marasino, Brescia 1932.
(12) A. FAPPANI, Encicplopedia Bresciana, Brescia, 1974 ad
Voces.
(13) A. TIRABOSCHI, Vocabolario dei dialetti bergamaschi
antichi e moderni, Bergamo 1873.
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